Si parte dal canapulo, detto anche legno di canapa, che ha un potere di assorbimento dei liquidi pari a 5 volte il suo peso. Miscelato con acqua e calce, subisce un processo di mineralizzazione grazie al quale il biocomposito diventa performante e duraturo.

Questa è la parte interna legnosa del fusto della pianta che resta quando viene rimossa la fibra di corteccia.

La miscela di canapulo, calce e altri materiali naturali hanno prestazioni ritenute migliori di quelle di qualsiasi altro materiale disponibile sul mercato oggi.

La biomassa prodotta nell’arco di 3-4 mesi è l’equivalente di quella che un albero è in grado di sviluppare mediamente in 4 anni, con pari proporzioni per la quantità di CO2 sequestrata dall’atmosfera.

Utilizzare canapa e calce in edilizia significa quindi non restituire all’atmosfera il carbonio e avere il primo materiale da costruzione con impronta di carbonio negativa.

Il truciolato di canapa (canapulo) è ricco di microscopici alveoli colmi di aria in cui si susseguono continui processi di micro-condensazione e micro-evaporazione in grado di bloccare il passaggio di caldo e freddo dall’esterno all’interno dell’edificio (e viceversa) e di regolare l’umidità, offrendo un eccezionale confort abitativo.

(https://www.canapuglia.it/it/canapulo-236.html)