Non solo Henry Ford, antesignano nel '37 con la sua Hemp Body Car, ma anche qualche anno fa BMW e Porsche, poi pure Mercedes con la sua Classe A, hanno cominciato a sfruttare canapa e bioplastiche per realizzare automobili o parti di motore e carrozzeria, per giunta raggiungendo risultati eccellenti nelle performance e nei crash test.

Per non parlare dello smaltimento delle carcasse, sostenibile al 100% e assolutamente ecologico. Poi, la versatilità della plastica di canapa: i suoi filamenti sono infatti talmente manipolabili da permettere di realizzare qualunque oggetto.

Nel video si racconta la stampa 3D della plastica di canapa a partire proprio dal filamento, dimostrando anche l'applicazione reale nella sua semplicità.

Ed è qui, infatti, che il vecchio incontra il nuovo. La fibra di canapa è uno dei più antichi e più forti tipi di fibra naturale, e le coltivazioni di canapa industriale non richiedono erbicidi, pesticidi e crescono più densamente rispetto al mais. Per l’hemp filament non si utilizzano coloranti, permettendo così di mantenere un vero marrone naturale.

Si è rivelata meccanicamente più prestante rispetto alle altre bio-plastiche già presenti in commercio, ed esteticamente più pregevole, con venature che ricordano il legno. La matrice naturale A insieme alla fibra di canapa, da vita al biocomposito A che per le sue caratteristiche può benissimo essere utilizzato per sostituire il polietilene tereftalato, il classico PET utilizzato ad esempio per le bottiglie di plastica, che è un materiale inquinante e non ecosostenibile.

Questo bio-composito può essere ad esempio utilizzato per rivestire i tubi d’acciaio, come anti-corrosivo ed isolante, altrimenti rivestiti in polipropilene. Questo materiale presenta un' elevata resistenza specifica tale da poter essere impiegato per usi aeronautici. La sua leggerezza lo rende particolarmente adatto anche per la costruzione di oggetti tecnologici, come ad esempio dei piccoli droni.


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